Il primo mensile italiano interamente redatto da studenti e distribuito anche su rete

 
 
La Redazione Il Sommario Lettere al giornale

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Diario


Diario di Bordo

... il viaggio è iniziato

Questo DIARIO DI BORDO sarà il nostro taccuino-guida su cui annotare i passaggi più significativi della vita del nostro mensile, ma soprattutto rappresenterà il nostro filo diretto con i lettori che vorranno sintonizzarsi sulla nostra lunghezza d'onda o vorranno far parte della nostra “rete”, esprimendoci i loro giudizi, i loro suggerimenti, le loro proposte.

Nello Colombo

direttore Responsabile


Dopo aver solcato acque sconosciute e infide, dopo aver abilmente evitato con una brusca virata notturna l'arrembaggio di tracotanti corsari in agguato, avanguardia truffaldina dell'intero arsenale degli affiliati della filibusta che veleggiavano alla fonda, dopo essere sopravvissuto alla furia devastante di un improvviso fortunale abbattutosi sul vascello ormai in vista di un approdo sicuro, il capitano, stanco, affida finalmente le vele a venti più propizi, mentre il suo fido nocchiero, sguardo proteso alle stelle, naviga imperturbabile puntando verso Ovest.
Solo più tardi, nella sua cabina malandata, davanti a un buon boccale di sidro, tra mappe, bussola e sestante, detterà le sue ultime traversie al suo amico silenzioso e discreto dalla carta grezza: un “diario di bordo”. È quanto rimarrà di tutto il tempo vissuto accanto alla sua fedele ciurma rotta a qualsiasi esperienza.
Notte alta sull'oceano. La malinconia si fa umida presenza sui volti scavati di chi trascina le gambe malferme tra il cordame, mentre il mozzo sonnecchia sbracato nella stiva. Dalla cambusa sale a tratti una zaffata di rancido grasso di balena e alici in salamoia, mentre la luna gioca a rimpiattino tra le vele gonfie. Dall'alto del pennone, la vedetta veglia scrutando oltre il buio l'oceano tempestoso, mentre serenamente s'acquieta sotto la morbida carezza dell'alba nascente.
L'agile imbarcazione beccheggia più volte a babordo poi s'adagia e, al primo sole, ritto sul ponte di comando, appare il veterano di cento mari e oltre mille pugne che, con cipiglio fiero, arringa la sua scalpitante brigata in adunata: ”Gloria per tutti, pecunia per niuno giacché da tempo lei si diede a macchia!”. Dopo l'ultimo, infiammato predicozzo tutto è pronto: l'equipaggio issa le vele, dipana i nodi, fissa gli alberi al sartiame, sottesa la bolina, poi drizza deciso la polena verso il mare aperto, verso l'ignoto, sfidando l'orizzonte incerto.
Ad ogni porto, in ogni rada, ad ogni attracco, nuovi arditi navigatori, solitari lupi di mare dalla pelle dura, saliranno a bordo, accomunati dalla stessa, indomata ansia d'avventura, proseguendo nell'impresa.
Insieme scopriranno terre nuove, varcheranno confini sconosciuti, incontreranno popoli diversi, impareranno lingue mai udite, ma certamente non scorderanno che nessuna meta varrà mai quanto quel viaggio!

… l'avventura continua.

Ultima modifica: 28 marzo 1999