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Fede e ragione all'unisono

Sara Giacomelli

red.: Liceo Classico "Piazzi"


Dopo vent'anni di pontificato, Papa Giovanni Paolo II trova le parole giuste per definire in positivo, finalmente, il tanto discusso rapporto fra fede e ragione.
"L'uomo, con la luce della ragione, sa riconoscere la sua strada, ma la può percorrere in maniera spedita, senza ostacoli e fino alla fine, se con animo retto inserisce la sua ricerca nell'orizzonte della fede." (Fides et ratio, 16) Posto come obiettivo il raggiungimento della Verità Assoluta (Dio), l'uomo cerca di raggiungere la luce attraverso la fede, che si concretizza nell'amore, e motiva le sue scelte con la ragione, cioè con l'oggettività propria della realtà. Opinioni del tutto infondate tendono a separare queste due grandi possibilità prettamente umane, pensando che fra esse vi sia un distacco enorme. L'uomo, invece, utilizza entrambe: la ragione per scoprire la realtà e la fede per interpretarla.
Nella ricerca, deve essere sempre costante la speranza di trovare una risposta: come lo scienziato studia un determinato fenomeno con la fiducia di trovare una spiegazione, così l'individuo cerca la Verità Assoluta, convinto di potere un giorno trovare la risposta alle sua domande.
La mia conclusione è, quindi, questa: non esiste alcuna competitività fra fede e ragione, anzi, è proprio l'unione di queste due che rende il cattolico consapevole e deciso, forte e ostinato nell'ardua ricerca della Verità.

Ultima modifica: 08 giugno 1999