Dopo vent'anni di
pontificato, Papa Giovanni Paolo II trova le
parole giuste per definire in positivo,
finalmente, il tanto discusso rapporto fra fede e
ragione.
"L'uomo, con la luce della ragione, sa
riconoscere la sua strada, ma la può percorrere
in maniera spedita, senza ostacoli e fino alla
fine, se con animo retto inserisce la sua ricerca
nell'orizzonte della fede." (Fides et ratio,
16) Posto come obiettivo il raggiungimento della
Verità Assoluta (Dio), l'uomo cerca di
raggiungere la luce attraverso la fede, che si
concretizza nell'amore, e motiva le sue scelte
con la ragione, cioè con l'oggettività propria
della realtà. Opinioni del tutto infondate
tendono a separare queste due grandi possibilità
prettamente umane, pensando che fra esse vi sia
un distacco enorme. L'uomo, invece, utilizza
entrambe: la ragione per scoprire la realtà e la
fede per interpretarla.
Nella ricerca, deve essere sempre costante la
speranza di trovare una risposta: come lo
scienziato studia un determinato fenomeno con la
fiducia di trovare una spiegazione, così
l'individuo cerca la Verità Assoluta, convinto
di potere un giorno trovare la risposta alle sua
domande.
La mia conclusione è, quindi, questa: non esiste
alcuna competitività fra fede e ragione, anzi,
è proprio l'unione di queste due che rende il
cattolico consapevole e deciso, forte e ostinato
nell'ardua ricerca della Verità.
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