Lo
studio della Preistoria quest'anno ha
risvegliato in noi il ricordo di
un'esperienza entusiasmante vissuta lo
scorso anno, quando eravamo ancora
studentelli di quinta.
L'interesse, con cui l'insegnante di
Storia e i nostri nuovi compagni hanno
ascoltato la narrazione della nostra
singolare avventura, ci ha
spinti a scrivere questo articolo per far
conoscere a un pubblico più ampio un
fatto poco noto: l'esistenza di un sito
preistorico, facilmente raggiungibile, a
pochi passi da Sondrio.
I fatti risalgono al Marzo 1997 a
conclusione di una ricerca ambientale dal
titolo Progetto Montagna che,
oltre a noi, aveva coinvolto tutte le
scuole dell'Istituto Comprensivo di
Berbenno.
Il 5 marzo 1997, durante una visita a una
vigna di Ganda (Grigioni) in comune di
Castione poco sopra le nostre case.
Qui abbiamo individuato delle incisioni
di quasi 4000 anni senza che nessuno di
noi, neppure il proprietario della vigna,
Andrea Dell'Agostino, che si recava in
quel luogo quasi quotidianamente, si
fosse mai accorto di nulla.
Ad attenderci sul posto
c'erano il padrone della vigna e i due
scopritori delle incisioni, S. Buzzetti e
G. Mottarelli, agronomi dell'Ispettorato
Provinciale di Sondrio.
A loro abbiamo chiesto notizie sul
rinvenimento. I due agronomi il 10
ottobre 1995 si trovavano in quel luogo
per controllare lo stato dei muri a secco
e per l'aggiornamento dell'albo dei
vigneti.
Sospettando di aver trovato delle
incisioni, contattarono la dottoressa
Poggiani Keller, responsabile della
Sovrintendenza dei Beni Archeologici di
Milano.
La datazione fu fatta risalire al II
millennio a.C., periodo fra l'età del
bronzo medio-finale e l'inizio dell'età
del ferro antico. Sulla roccia più
grande ci sono circa una settantina di
antropomorfi, per lo più oranti,
accompagnati da coppelle di varia
grandezza; c'è inoltre un guerriero ben
armato racchiuso in una cornice circolare
(forse il fulcro della rappresentazione).
Quest'ultimo è circondato da altri
guerrieri che mostrano le loro armi e da
figure a mezzo busto che si pensa
rappresentino degli spiriti.
Sulla roccia più piccola ci sono meno
antropomorfi e coppelle, ma più
canaletti nei quali, probabilmente,
scorreva il sangue delle vittime offerte
alle divinità.
Dopo l'intervista, abbiamo visitato a
gruppi le rocce istoriate e, dopo aver
scattato delle foto, abbiamo incontrato
il proprietario del vigneto, Andrea
Dell'Agostino, il quale ha raccontato
che, nonostante facesse sempre la
merenda in quel luogo sopra
quel sasso, non aveva mai notato
l'esistenza di questi reperti.
Ormai da tempo erano state scoperte
incisioni a Grosio, in Valchiavenna e in
Valcamonica, rimaneva un
vuoto nella media Valtellina;
ora il vuoto è stato colmato
da questo ritrovamento.
Noi pensiamo che simili luoghi debbano
essere protetti e valorizzati dalle
Istituzioni pubbliche. Speriamo perciò
che il Comune di Castione, nel cui
territorio si trova il sito preistorico
da noi visitato, sia più sensibile a
questi problemi del Comune di Sondrio
che, a distanza di 30 anni (la scoperta
risale al 9 agosto 1967), ha fatto ben
poco per il Masso Cupellato di Triangia
che è ancora là in mezzo ai prati senza
una adeguata indicazione e protezione
tanto che, ben pochi valtellinesi,
compresi gli abitanti del luogo, ne
conoscono l'esistenza.
Scriveva nel marzo 1972, sulla
Rassegna economica della Camera di
Commercio di Sondrio, il Dott.
Francesco Pace scopritore, insieme al
padre, del masso. Suggeriamo al
Comune di Sondrio la decorosa tutela del
monumento glifico. Si attui sul luogo
medesimo in cui accadde al megalitico di
assurgere a sacra dignità.
Ed è quanto noi ci auguriamo.
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