Ambiente
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Il "Masegra" di Sondrio
adottato dalla scuola media "Ligari"
Il
castello tra passato,
presente e futuro
Classe II A
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red.: Scuola Media
"Ligari"
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Il Masegra: chi è costui?
Questa domanda, niente affatto retorica o provocatoria,
aleggiava lo scorso anno nel nostro istituto, la media
Ligari, quando fummo informati che la scuola
intera e, in particolare, tre classi pilota (le attuali
II A, II C e III F) avevano adottato il Masegra. Certo,
tutti lo vediamo dominare la città, con la sua imponente
mole, non priva di armonia, e abbellito sul versante
soleggiato da una folta vegetazione, ma si tratta, quasi
per tutti, di una costruzione che entra in
Sondrio solo nelle cartoline, nelle fotografie dei
calendari locali, nelle riprese televisive. Il Masegra
non è nel cuore dei Sondriesi: vive ormai da troppo
tempo, soprattutto da quando è stato adibito a caserma e
poi a distretto militare, come un'entità a sé, estraneo
all'interesse ed alla sensibilità della gente, a cui
era, ed ancora è, preclusa la visita.
Adottare il Masegra, percorso
didattico che si colloca all'interno del progetto Un
monumento da adottare, promosso dalla Regione
Lombardia con la Fondazione europea Pegase ed il Museo di
Storia ed Arte Valtellinese di Sondrio, è stato, quindi,
una sfida. Adottare è prendersi cura di qualcuno, più
che di qualcosa, è atto non solo formale, ma che
richiede ascolto, accettazione, disponibilità a
conoscere, a capire, ad amare, è lasciarsi coinvolgere
in una relazione di aiuto, è volontà di costruire per
questo qualcuno un progetto, un futuro di
dignità e valore
.
Tutto questo è il percorso che la nostra scuola sta
compiendo. E' ormai lontana l'eco della solenne cerimonia
con cui nella sala consiliare della Provincia,
nell'aprile 98, fu consegnata a noi ed all'istituto per
geometri, coinvolto nel medesimo progetto, la simbolica
chiave di un monumento che conoscevamo solo attraverso
qualche frettolosa informazione fornitaci dai docenti
(tanto per non far brutta figura
)!
Pian piano il Masegra è diventato sempre più nostro:
abbiamo su di lui effettuato sondaggi, l'abbiamo
visitato, fotografato, analizzato, studiato
la sua
sagoma l'abbiamo riprodotta su cartoncini segnalibro, su
magliette, su oggetti artistici, disegni ed acquerelli
Abbiamo composto poesie, inventato racconti,
raccolto leggende e testimonianze. Attraverso l'analisi
di documenti abbiamo cercato di dare vita ai suoi quasi
mille anni di storia, una piccola storia che si è
intrecciata con la grande storia dell'Europa in cui la
nostra valle giocò spesso un ruolo, non sempre
consapevole, di passaggio strategico; una storia intrisa
soprattutto di squilibri sociali, di violenze, di
soprusi, di saccheggi, di miseria, di fame.
Attraverso il Masegra noi ci siamo interrogati sul nostro
passato, conoscendolo attraverso gli stimoli degli
insegnanti, le relazioni degli esperti, la collaborazione
di genitori, le ricerche sui testi, in biblioteca e negli
archivi spesso avari di informazioni a noi accessibili
. Poiché ormai il Masegra è diventato nostro,
vogliamo farlo scoprire a tutti: ci stiamo impegnando in
uno spettacolo teatrale Le dame, i cavalier,
l'armi e il Masegra
, che si terrà al
Pedretti il 20 maggio prossimo; lavoriamo ad una ricerca
storico-artistica i cui risultati confluiranno in un
apposito testo. Stiamo anche predisponendo, con la
collaborazione dell'Amministrazione Comunale di Sondrio,
una cerimonia Masegra in festa: il castello tra
l'ieri e l'oggi per il prossimo 29
maggio
Non vogliamo dire di più! Soprattutto pensiamo al suo
futuro. Desideriamo che tutta la popolazione sia
coinvolta nel progettare per il Masegra una destinazione
che gli restituisca rispetto, dignità, prestigio: da
più parti abbiamo raccolto proposte; in particolare ci
sembrano interessanti quelle avanzate dall'assessore
all'urbanistica del comune di Sondrio che intende
conciliare la valorizzazione storica, quella ambientale e
un uso sociale del complesso architettonico. Chissà se i
fantasmi del castello sono contenti della nostra
intrusione nel mistero?
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