Chiedersi
quanti sono i drogati non serve a nulla:
non servirebbe neppure se a tale domanda
fosse possibile dare una risposta. Da
sempre l'uomo davanti alle difficoltà
della vita, ha sentito il bisogno di
estraniarsi in un mondo artificiale in
cui poter dimenticare gli affanni
quotidiani e sfuggire alle paure, alle
angosce della vita. È proprio a causa
di ciò che i giovani per curiosità, per
non essere da meno a chi ne fa già uso,
spinti da una vita che delude e
soprattutto per evadere dalle proprie
responsabilità, si affidano alla droga
credendo di risolvere i propri problemi
senza rendersi conto che questi col tempo
aumentano.
Non vogliamo prendere in considerazione
le cosiddette "droghe leggere"
bensì un problema più grande che sembra
essere molto lontano dai giovani, ma che
in realtà è più vicino di quanto
pensiamo: l'eroina. Infatti al giorno
d'oggi diversi ragazzi non si limitano a
farsi le "canne", ma cercano lo
sballo in una o più righe di
"bonza" senza parlare del caso
più drastico di "spararsela"
in vena.
Può essere vero che le prime volte che
si assume tale sostanza i problemi
sembrino risolversi, il mondo diviene
improvvisamente roseo , spariscono i
rancori verso gli altri, ma non ci si
rende conto di quanto sia difficile o
quasi impossibile uscirne.
Per dimostrare tale considerazione
riportiamo una testimonianza di un
ragazzo che ha cominciato per gioco senza
però vincere la partita: "Le prime
volte è come un orgasmo. Poi sempre
meno. Finché capisci che sei fregato.
Pensi di avere in mano il volante tu,
invece è lei che guida. Immagina il
lutto più tremendo della tua vita,
moltiplica il dolore per mille e saprai
cosa vuol dire farsi di eroina".
Assumendo eroina si assiste ad un
cambiamento totale della persona, non
solo fisico, dimagrimento, pallore, tic
nervosi, inappetenza, sonnolenza e apatia
durante il giorno, insonnia durante la
notte, ma soprattutto psichico e morale.
Distrugge emozioni, sentimenti e in
cambio regala tanta falsità. Le bugie
dei drogati sono normali meccanismi di
difesa che trasformano la realtà ai
nostri occhi per renderla più
accettabile, meno dolorosa. L'eroina li
potenzia: permette di autoingannarsi in
modo esasperato, senza limiti. Le
menzogne che il tossicodipendente dice
agli altri sono la diretta conseguenza di
quelle che racconta a se stesso. Una
delle tante differenze che intercorrono
tra gli eroinomani e le persone comuni è
che le loro azioni, il loro pensiero, i
loro impulsi non sono più comandati dal
cervello, ma dalla loro compagna di
avventure di nome eroina. "Io smetto
quando voglio": questa è la loro
classica battuta, ma in realtà, e loro
lo sanno bene, non è così; una volta
conosciuta, non la si dimentica tanto
facilmente. Neppure se si è realmente
convinti di volerne uscire. Senza l'aiuto
di persone competenti, è impossibile
farlo.
La "becca" è un'evasione non
da un carcere bensì dalla propria
mediocrità. E' una fuga di fronte al
nemico, una diserzione dinanzi ai propri
ideali: è questo che i giovani devono
capire, non che la droga fa male, non che
di droga si muore.
Che "consigli" dunque dare a
chi non si rende conto che la propria
vita è appesa ad un filo che piano piano
si sta spezzando? Siete ancora in tempo,
mollate il colpo prima che sia realmente
troppo tardi.
Contro il male del mondo si reagisce
lottando, non fuggendo.
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