In questo,
come ogni anno, molti bambini soffriranno
la fame. Ma non per la siccità.
Invece di giocare dovranno lavorare nei
campi. Ma non per mancanza d'amore da
parte della loro famiglia.
Bevono l'acqua inquinata delle
pozzanghere. Ma non perché non sanno che
è inquinata.
Non sanno ne leggere ne scrivere. Ma non
perché non vogliono andare a scuola.
Questi
bambini non hanno possibilità di scelta
perché le comunità in cui vivono non
hanno abbastanza denaro per acquistare le
attrezzature necessarie all'attività
agricola di sussistenza. In zone come
Africa, Asia e America latina non ci sono
strutture sociali e sanitarie sufficenti;
basti pensare che in molte comunità
africane le scuole hanno più di 150
alunni per classe, non c'è un ospedale
nel raggio di molti chilometri e non ci
sono mezzi di trasporto per raggiungere
il più vicino, i vecchi pozzi che davano
acqua potabile ora non funzionano più
perché mancano fondi per la
manutenzione.
L'associazione Azione
Aiuto nata nel 1972 in Gran Bretagna con
lo scopo di dare una vita migliore ai
bambini delle aree povere del mondo ha
nel suo programma diversi punti tra cui:
- Lavorare con le comunità alla
progettazione, finanziamento e
realizzazione di programmi integrati di
sviluppo rurale nel rispettodelle culture
e dei valori del popolo.
- Provvedere a soccorsi di emergenza in
caso di necessità.
- Contribuire al dibattito politico
riguardo ai temi dell'aiuto e dello
sviluppo dei popoli.
Questa associazione
propone l'adozione a distanza. Aderire è
semplicissimo: basta richiedere un modulo
e vi sarà semplicemente chiesto un
piccolo versamento da effettuare in posta
di circa £ 100.000 ogni tre mensilità.
Il 15% dei fondi raccolti da Azione Aiuto
copre le spese amministrative e di
raccolta, mentre il restante 85% finanzia
l'operato di aiuto che viene dato alla
faiglia e alla comunità del bambino che
si è adottato. Con poco più di mille
lire al giorno possiamo aiutare un
bambino e chi gli stà attorno a superare
il cerchio della loro miseria. Questa
iniziativa ogni anno viene accolta da
alcuni studenti e insenganti di varie
scuole ma non solo con entusiasmo e
spirito umanitario. I ragazzi di 5a
C dell'I.T.C. De Simoni hanno adottato a
distanza un bambino etiope di nome Fantahun
Choka.
La classe rimane in corrispondenza con
l'assistente di questo bambino, la quale
racconta come i fondi che arrivano a
destinazione migliorino la vita del
piccolo Fantahun e della sua comunità.
Per questi studenti l'adozione a
distanza, oltre che un'azione umanitaria,
si presenta anche come un'integrazione
dei programmi geografici ed economici che
devono affrontare durante l'anno.
A questo progetto si abbracciano temi
quali geografia delle popolazioni,
geografia delle risorse e distribuzione
economica tra nord e sud del mondo.
Inoltre la corrispondenza sopra citata
viene fatta in lingua inglese. Un vero e
proprio bagaglio di conoscenze
interessanti e di approfondimenti utili
per determinati tipi di studi.
Oltre all'adozione a distanza Azione
Aiuto ha introdotto un metodo di
scolarizzazione per adulti chiamato Reflect.
Questo metodo precede l'insegnamento
delle nozioni scolastiche nel rispetto
della cultura del villaggio. Il metodo Reflect
ha portato cambiamenti nelle abitudini di
vita dei membri della comunità in cui
viene applicato.
L'educazione non rappresentava una
priorità per le donne. Oggi le donne
rappresentano ben il 40% dei
partecipanti. Una studente etiope che fa
parte di questo 40% di donne disse:
"Abbiamo aperto i nostri occhi e le
nostre menti! Con uno sforzo comune
riusciremo a sradicare i nostri amici
abituali quali le malattie la carestia
l'analfabetismo e noi saremo promotori di
questo processo di sviluppo presso i
nostri conoscenti che non beneficiano di
questo programma".
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