Voi, che vi
dichiarate sostenitori di un diritto
comune, ma che durante gli scioperi vi
nascondete al calduccio dei vostri letti
o magari sotto gli occhi di tutti
affondate i vostri rancori di studenti
vittime in una cioccolata al bar,
Voi uccidete lo sciopero.Voi, che
nonostante siate d'accordo con i motivi
di protesta, osservate inerti il
passaggio di un corteo, dalle finestre di
una scuola che cade a pezzi, forse per
paura del giudizio negativo dei
professori, oppure perché non credete
nell'utilità dello sciopero, che è poi
l'unico mezzo per farci sentire e forse
per cambiare qualcosa,
Voi, uccidete lo sciopero.
E voi, professori, politici,
giornalisti e chiunque altro ci cataloghi
come pecore strumentalizzate che seguono
a testa bassa una bandiera rossa, gialla
o verde,
Voi, uccidete lo sciopero.
Perché questa forma di protesta, non
è altro che il diritto di manifestare le
proprie idee, di qualunque credo esse
siano.
Lo sciopero, è fatto, da chi sa che
effettivamente qualcosa di sbagliato
c'è, e crede di poterla cambiare, non
perché è mosso da fini politici, almeno
non tutti.
Chi manifesta le proprie idee politiche
all'interno dello sciopero c'è, e ha
pieno diritto di farlo; perché lo
sciopero è democratico, ma non è giusto
che si generalizzi di continuo, noi
scioperiamo perché vogliamo una scuola
democratica, che assicuri una buona e
completa istruzione e che sia accessibile
a tutti, punto.
Molte volte invece, le nostre proteste
non vengono prese in considerazione
proprio perché non c'è unità di
spirito tra gli studenti. Attenzione, non
vogliamo obbligare a manifestare con noi
chi non crede nei motivi dello sciopero,
ma vogliamo unire tutti gli studenti
affinché queste proteste concludano
effettivamente qualcosa e non siano
considerate soltanto una malriuscita
imitazione del '68.
Non uccidiamo il diritto di manifestare
pubblicamente le nostre idee. Non
uccidiamo l'unico mezzo che ci permette
di farci sentire.
Non uccidiamo lo sciopero.
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