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Arte


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Picasso: gli anni dell'apogeo

Cristina Gerosa

red: Liceo Scientifico "Donegani"


Roma - Galleria di Arte Moderna: settanta opere del grande maestro, provenienti dai più importanti musei europei, sono esposte in una mostra davvero esemplare di un periodo particolarmente fecondo della vita e dell' opera di Picasso. Una mostra che testimonia sia l'impegno ideologico a carattere sociale, sia le novità stilistiche della sua produzione artistica.

Per una comprensione delle opere e delle foto d'epoca presenti, per quanto immediate, è necessario in primo luogo un inquadramentro del panorama storico-culturale europeo degli anni quaranta: la figura dell'artista spagnolo si inserisce, come quella di ogni uomo raffigurato, nel clima di tragedia che regna ovunque a causa della Seconda Guerra Mondiale, là dove tutti sono in egual maniera spettatori o vittime dell'assurdità della guerra.

Ed ecco che i volti delle donne, delle donne amate dall'artista, divengono deformi e appaiono come l'incarnazione degli orrori, delle violenze, delle disillusioni prodotte dai sanguinosi conflitti. E i paesaggi, le nature morte, le sculture, le ceramiche si trasformano in allegorie antifranchiste di chiara denuncia sociale.
L'intera esposizione è magistralmente disposta in modo tale da apparire una climax di tragedia, il cui culmine è raggiunto nell'ultima grandiosa opera, “Massacro in Corea, da molti critici considerata al pari della ben più famosa Guernica.
Picasso sintetizza l'essenza della guerra: non un volto in particolare, eccetto quello della mostruosità, come dirà lui stesso. Soldati-robot gli esecutori che hanno perso ogni parvenza umana, senza viso, inerti e statuari. Donne e bambini le vittime dai corpi lacerati dal dolore, le cui mani si abbarbicano le une alle altre in un ultimo disperato tentativo di salvezza. Colori vitrei privi di sentimento il tocco finale. Ed è un'immagine di morte, angoscia, paura, odio.

Che dire, peccato solo che sia a Roma ...

Ultima modifica: 28 marzo 1999