Arte
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Gente assurda un sacco brava
Cecilia
Moltoni - Daniela Piraino
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red: Liceo Classico
"Piazzi"
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La
cooperativa teatrale "Gente Assurda", nata nel
1992, è costituita per la maggior parte da attori non
professionisti ed è diretta da Davide Benedetti. Alla
vigilia del recente spettacolo "Le Marionette",
opera di Garcia Lorca, l'abbiamo incontrato.
Inaspettatamente, forse in conseguenza della vivace
personalità del nostro interlocutore e della rilassata
atmosfera del momento, quella che doveva essre
un'ordinaria intervista ha preso via via la piega di una
coinvolgente riflessione dialogata sul teatro - sempre
dentro ciascuno di noi -.
Davide ha innanzitutto sottolineato come fondamentale l'
atteggiamento di profondo rispetto che, come teatrante,
sente di dovere all'autore e al testo da rappresentare.
Egli ritiene infatti necessario capire e contestualizzare
ogni opera al fine di rispettarne il valore originale.
Proprio la scelta del soggetto, che avviene in modo
intuitivo, ed il successivo lavoro di studio e di
eventuale oculato rimaneggiamento è una delle
prerogative fondamentali del regista. Altro elemento che
contribuisce a dare al testo scritto forma più piena e
fedele nella messa in scena è la mirata attribuzione dei
ruoli. Anche in questo caso sta al regista avere la
sensibilità per assegnare le parti, tenendo conto della
personalità degli attori, in relazione al personaggio da
interpretare. Davide ha poi evidenziato come il numero
delle battute sia un fattore irrilevante, dal momento che
proprio chi si gioca l'intero spettacolo in una sola
frase deve interpretarla al meglio.
Il coronamento della messa in scena si ha nel calore
umano dato dal contatto col pubblico, riconoscimento
concreto e immediato del lavoro svolto. A questo
proposito Davide ritiene che è importante tanto l'essere
premiati quanto il ricevere critiche costruttive, purchè
queste siano aderenti ad un'interpretazione oggettiva
dello spettacolo.
Nella loro recente esibizione in "Le Marionette",
andato in scena lo scorso 29 marzo nella sala
polifunzionale Don Bosco, abbiamo potuto apprezzare il
risultato finale di un lavoro condotto secondo questo
spirito. Il titolo era doveroso (per noi).
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