Era un
bellissimo pomeriggio, faceva un gran caldo e
Gabriele era venuto a invitarmi a fare una
passeggiata lungo l'argine del fiume.
Al primo pomeriggio eravamo già in
cammino. C'era un cielo d'un azzurro limpido e
terso e un sole che spaccava le pietre. Parlavamo
della scuola, degli allenamenti e delle partite
con la Polisportiva. Più volte ci siamo beccati
perché Gabriele tiene all'Inter mentre io sono
juventino.
Il posto era magnifico senza il frastuono della
gente e dei claxon della città, si sentiva solo
il fragore dell'acqua impetuosa. Felicissimi
seguimmo il sentiero che attraverso un vasto e
maestoso bosco di pioppi conduceva al vecchio
ponte di legno che portava all'antico castello
medioevale. Varie volte eravamo passati di lì e
fui io a precedere Gabriele avanzando verso la
sponda opposta.
Non ricordo bene come accadde, ma, arrivato a
metà del ponticello, sentii uno scricchiolio e
un'asse sotto ai miei piedi cedette di colpo
facendomi precipitare in acqua.
Lanciai un urlo disperato: - Aiuto, aiuto! Non so
nuotare! - In quegl'attimi il cuore mi batteva
all'impazzata, l'ansia e la paura ebbero il
sopravvento e mi assalì la disperazione. Cercavo
di restare a galla come potevo, ma, purtroppo, la
corrente mi trascinava verso il fondo.
Fortunatamente lungo il corso del fiume c'era una
rocca a cui mi aggrappai con tutte le mie forze.
Gabriele, disperato, cercava di chiamare aiuto,
ma in giro non c'era anima viva. Corse nel bosco
lì vicino e raccolse un ramo spezzato, poi
ritornò sul greto gridandomi: - Vedi questo
ramo, ora te lo lancio! Cerca di afferrarlo, hai
capito? - Io non fui in grado di rispondere.
Dopo vari tentativi, a fatica, riuscii ad
aggrapparmi a quell'esile via di salvezza e
Gabriele con un grande sforzo mi trascinò a
riva. Subito mi chiese: - Stai bene? Ti sei fatto
male? Sei tutto intero? Sfinito mi sdraiai
nell'erba, lo abbracciai e con l'ultimo filo di
voce rimastami gli dissi: - Sì, sto bene, grazie
per avermi salvato la vita!
Da quel giorno promisi a Gabriele che non mi
sarei mai dimenticato del suo coraggioso gesto.
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