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La Redazione Il Sommario Lettere al giornale

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Cultura

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Quando la vita genera la morte

Se la storia è maestra di vita

Viaggio in un quadro

Un'avventura drammatica

Il libro d'oro

La laguna blu dei delfini

Tormento e vergogna

Parole in libertà

Concorso Letterario

Tormento e vergogna

Sara Giacomelli

red.: Liceo Classico "Piazzi"


"Nella maggior parte dei casi, l'ora della liberazione non è stata né lieta, né spensierata: scoccava per lo più su uno sfondo tragico di distruzione, strage e sofferenza (…). La pena della famiglia dispersa o perduta, della propria estenuazione, che appariva non più mendicabile, definitiva; della vita da ricominciare in mezzo alle macerie, spesso soli…"
(Primo Levi, " I sommersi e i salvati")

E' difficile comprendere la straziante e insopportabile situazione di chi è sopravvissuto alle umiliazioni del campo di concentramento; è impossibile far parlare i veri testimoni delle crudeltà naziste, i sommersi, coloro che nei lager "hanno visto la Gorgone" e sono silenziosamente morti. Primo Levi raccontava con angoscia quanto fosse stato difficile convivere, dopo la liberazione, col ricordo delle violenze, dei massacri e delle umiliazioni subite.
Nel suo ultimo libro "I sommersi e i salvati", continuava ad insistere sulla vergogna che provava (lui, come tanti altri sopravvissuti), ogni volta che pensava al suo passato…e la sua angoscia cresceva, cresceva, portandogli via, giorno dopo giorno, persino la voglia di vivere (Primo Levi si suicidò nel 1987 a Torino) … La sua mente tornava ai compagni morti, a coloro ai quali non aveva potuto prestare aiuto e a quelli che, come lui, avevano sopportato intere giornate di lavoro senza potersi nemmeno lamentare.
La vergogna dovremmo provarla anche noi, quando vediamo i volti e i cadaveri della gente del Kosovo! La televisione trasmette minuto per minuto i vari attacchi aerei, mostra immagini strazianti di donne che piangono davanti ai figli morti…

Come è possibile che, alle soglie del 2000, nonostante il progresso e le notevoli scoperte scientifiche, l'uomo non riesca a frenare l'istinto di prevalere sugli altri?
Come è possibile che gli interessi dei potenti vertano sempre verso il guadagno e mai verso la pace, la tranquillità e la serenità?

Ultima modifica: 02 maggio 1999