18, 19,
20 anni, quanti ancora davanti da vivere?
Quanti giovani di queste età muoiono sulle
strade durante il weeek-end?
È questa strage che deve essere fermata, anche
solo con poche parole, che colpiscano e facciano
riflettere. Questo messaggio parte dai
rappresentanti dell'I.P.S.S.A.R. di Chiavenna che
hanno perso già due ragazzi per un incidente
stradale, e che, con la collaborazione di tutti
vogliono farsi sentire e cercare di portare
speranza e conforto a chi sta ancora soffrendo.
È stato istituito un comitato anti-crush,
composto da ragazzi frequentanti l'istituto, con
il fine di creare dei progetti per sensibilizzare
le persone su questo importante e attuale
problema della nostra realtà. Si rimane sempre
perplessi su come si possa morire in un'auto e
purtroppo le cause sono sempre imputabili
all'alta velocità, all'abuso d'alcool e alcune
volte anche di sostanze stupefacenti. La
pavimentazione sconnessa di alcune strade e
l'asfalto irregolare non possono assicurare
aderenza alle vetture, che data l'alta velocità,
sono meno controllabili, eppure alcuni sembrano
fregarsene.
Bisogna sfatare il luogo comune che fa credere a
molti ragazzi che andar forte sia sinonimo di
saper guidare. È importante anche segnalare il
fatto che il controllo notturno delle strade, da
parte di Carabinieri e della Polstrada, non è
così presente come dovrebbe.
Anche se le maggiori colpe sono da imputare al
conducente che spesso guida in uno stato di
semilucidità mentale, dovuta ad alcool, droga e
quella voglia di sfidare le proprie possibilità.
Concludendo, la cosa migliore è quella di non
esagerare mai e di saper riconoscere i propri
limiti.
Un CD-Rom come ruota di scorta
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