Società
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Testimonianza
di due albanesi
Una
terra tra due popoli
Emiliano
Catonini
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red: Liceo
Scientifico "Donegani"
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"Albanese"
uguale prostituta, spacciatore, delinquente,
criminale
La disastrosa condizione dei
molti clandestini che sbarcano quasi ogni giorno
sulle nostre coste ha purtroppo diffuso tra
l'opinione pubblica questo terribile stereotipo;
terribile perché ha fatto dimenticare alla
maggioranza della gente quello che gli albanesi
sono in realtà: un popolo che merita lo stesso
rispetto ed ha la stessa dignità di qualsiasi
altro. Purtroppo il puro e semplice concetto
della parità dei popoli, che non ha solo
motivazioni filosofiche, ma è addirittura
provato biologicamente, non basta ad estirpare le
profonde radici del razzismo dalla nostra
società; quindi, per capire a pieno il dramma
umanitario di questa popolazione, può forse
essere più utile ascoltare l'interessantissima
storia di due albanesi diversi dalla
massa indefinita degli immigrati che attraversano
l'Adriatico a bordo di vetuste tinozze
arrugginite, alla ricerca di un benessere che non
possiamo offrie loro.
Due albanesi colti, laureati, di quelli che molti
non avrebbero mai immaginato che potessero
esistere, probabilmente perché non possono
tollerare che un albanese ne sappia più di loro.
I loro nomi sono Lindita Mamli e Kastriot Guri.
Lindita è un nome composto. Lind
significa sorgere, Dita giorno: siccome
sono nata alle cinque del mattino, mio padre ha
voluto chiamarmi così.
Io porto il nome del nostro eroe nazionale,
- sostiene orgogliosamente Kastriot - Gjergj
Kastrioti Skenderbeg. E' un grande
eroe che è rimasto nella storia perché non ha
permesso ai turchi di attraversare l'Adriatico e
di occupare l'Italia. Un favore non da poco
per il nostro Paese. Questo nome leggendario ci
ha dato l'opportunità di ripercorrere la
tormentata storia dell'Albania. Dopo la sua
morte, tuttavia, abbiamo subìto la dominazione
turca per cinque secoli, ma i turchi non sono mai
riusciti ad imporci la loro lingua. Nel 1912
l'Albania è diventata indipendente; anche il
Kosovo faceva parte della nazione. Il Kosovo
infatti è una terra albanese.
Ma allora perché la Serbia
è così decisa a mantenerlo? Esistono solo
motivazioni economiche?
Tutt'altro. I serbi
combatterono una durissima battaglia con i
turchi proprio nel Kosovo. San Lazzaro, un
santo ortodosso, disse: «Tutti i serbi
devono venire a morire per il Kosovo.» Così
accadde ed i serbi vinsero quella battaglia.
Da allora il Kosovo è diventato una specie
di terra santa per loro.
Com'è finito il Kosovo in
mano serba?
L'Albania era uno Stato
grande e forte. Un anno dopo l'indipendenza,
la Conferenza di Londra, per non creare
conflitti nei Balcani, ha deciso di togliere
molte terre alla nostra nazione e di darle
alla Grecia, alla Macedonia e alla Serbia.
Gli albanesi sono sette milioni, ma in
Albania ne vivono solo tre. Non so se ci
potrà mai essere un grande Stato albanese.
Da un lato il Kosovo deve diventare
indipendente, dall'altro è assurdo che
esistano due Stati albanesi separati.
Quando e perché siete
scappati dall'Albania?
Due anni fa, quattro o
cinque giorni dopo l'inizio della guerra
civile. Berisha pretese che tutti i
funzionari dei ministeri prendessero le armi.
Mio marito, che lavorava al Ministero delle
Finanze, non accettò questa imposizione,
così scappammo con un elicottero
dell'ambasciata francese. racconta
Lindita. Oggi rimpiangiamo
il regime comunista di Hoxha. Prima, almeno,
nessuno moriva di fame. Non eravamo ricchi ma
eravamo felici.
Grazie a degli amici di Tresenda
(la famiglia Valetti), dunque, sono giunti in
Valtellina e, tramite la Caritas, hanno ottenuto
un piccolo appartamento qui a Sondrio. Ora si
adattano a svolgere lavori umili, lei come
commessa in una pasticceria, lui come manovale,
ma non se ne lamentano, anche se si dicono
abbastanza delusi dal nostro Paese. Una delusione
sicuramente comprensibile per due persone di
grande cultura, costrette a cambiare vita così
radicalmente.
Ma Lindita è anche poetessa: ha già pubblicato
Sciogliete il mare! un
piccolo libro di poesie brevi, intense.
Adoro il mare e mi manca molto. Ora
ne esce un altro, intitolato Oltre il
destino. Molte poesie esprimono
la nostra nostalgia dell'Albania. Speriamo di
ritornarci il più presto possibile. Da nessuna
parte puoi avere la dignità che hai nel tuo
Paese".
Di Lindita è stato recentemente pubblicato
"Oltre il destino", stampato
dalla tipografia Bettini e presentato il 14
Maggio presso la Biblioteca Comunale di Fusine
con una dedica particolare di Susanna Tamaro.
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