Il primo mensile italiano interamente redatto da studenti e distribuito anche su rete

La Redazione Il Sommario Lettere al giornale

.

Scuola

Diario di un viaggio in Costa Azzurra

Stefano Maraffio

red: Scuola Media "Torelli"


Sono appena partito dal piazzale della mia scuola, che tristezza! Sarò solo in un paese straniero, privo del conforto dei miei cari, ma soprattutto senza le amate valli che di mattina mi appaiono, illuminate da un sole accecante, in tutta la loro bellezza, con le loro forme nitide e i loro boschi di pini, abeti e larici.

Finalmente il mare! Qui il clima è stupendo e tutto mi sembra più nitido, poiché è messo in risalto dai raggi del sole e da questo tavolato azzurro. Ogni luogo e ogni angolo sono ben inseriti in un paesaggio che sa d'infinito. Gli elementi che lo rendono un paradiso sono le innumerevoli insenature, presenti sulla costa , che creano dei golfi e delle lagune stupende, rimaste ancora intatte. Qui la vegetazione è povera, ma molto interessante, piena di oleandri e rosmarini, che danno un profumo mediterraneo a questa terra di confine. Caro diario, ti confesso che quando ho visto il mare sono sobbalzato e tutti i problemi di una settimana sono svaniti lasciando il posto a un sentimento di pace e di armonia. Con il pullman percorriamo un tratto di viale alberato che porta verso il mare. Ora sto passeggiando sul lungomare, insieme ai miei compagni, e sto osservando la moltitudine di alberghi che, ogni anno, ospitano i vip. Un solo stile costruttivo percorre le vie di Nizza, fino alla place Masséna, e rende questo luogo un piccolo paradiso terrestre.
Passando da una piazza all'altra non posso fare a meno di notare l'enorme quantità di piante e di fiori, a colori caldi, che rendono Nizza la città dell'armonia. Ora sto sostando in un giardino pubblico. Qui i prati sembrano tappeti da biliardo e una grossa fontana emana piccole gocce che mi colpiscono la fronte provocando un senso di freschezza. Le piante, in prevalenza palme da cocco o da datteri, offrono ristoro a tutti i calorosi.
E' sera e finalmente abbiamo raggiunto Saint- Paul de Vence. Questo borgo medioevale, ancora abitato, si presenta maestoso con la sua cinta di mura illuminate e provoca timore e sgomento al visitatore che si accinge a varcarne la soglia, protetta da un enorme cannone cinquecentesco. Le strade deserte, la piccole piazze poco illuminate, le piante mosse dal vento fanno sembrare Saint- Paul de Vence una città fantasma. La piazza della chiesa completamente acciottolata a motivi fantastici e la sobrietà della facciata ti mettono in pace con te stesso e ti fanno sentire più vicino a Dio. L'interno dell'edificio si presenta povero, senza molte decorazioni. Questa caratteristica è presente in ogni via e in ogni piazza, quasi per far sembrare Saint- Paul la città dei cieli.

Abbiamo lasciato la Francia e ci dirigiamo verso casa. Devo dire che in questi tre giorni mi sono sentito più francese dei francesi e ora provo lo stesso sentimento di tristezza che avevo quando ho lasciato casa. Lasciare la Francia, le sue piazze, le sue vie mi fa sentire quasi in colpa di non essere nato in un paese così bello.

Ultima modifica: 06 giugno 1999