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Scuola

Gemellaggio Sondrio-Prato all'insegna di Arte, Cultura, Sport

Scambio culturale "Piazzi-Cicognini"

A. Cattaneo - D. Della Pona - M. Andreoli - M. Fumagalli

red: Scuola Media Convitto "Piazzi"


Splendida occasione quest'anno per il “Convitto Piazzi” di Sondrio per lo scambio culturale con il “Cicognini” di Prato. Un'esperienza veramente unica, che ha visto prima gli ospiti toscani nella nostra valle e poi le nostre classi in un fantastico tour tra le più belle città d'arte toscane.
Inutile dire che ci siamo divertiti un casino (forse meno il nostro povero prof. Ruina nottambulo e “azzoppato” un po' anche per colpa nostra). Tracciare un bilancio della nostra visita è estremamente facile: abbiamo ammirato luoghi incantevoli, abbiamo conosciuto ragazze e ragazzi simpaticissimi, abbiamo avuto importanti incontri con il Provv. agli studi di Prato e con Alessandro Quasimodo, figlio del mitico Salvatore, premio Nobel per la Letteratura, vissuto per qualche tempo a Sondrio. Impiegato al “Genio Civile”, distratto più che dalle bellezze paesaggistiche della nostra valle, dalle rotondità muliebri di muse ispiratrici, fu ripreso con un richiamo ufficiale per scarsa dedizione al lavoro.
E poi, come dimenticare i battisteri, le sculture marmoree, gli affreschi, le torri, le cattedrali, i castelli, tutti con una propria espressività, quasi un sorriso personale?

Tutte le città erano un incanto: Siena col suo impianto medioevale, la torre del Mangia da cui si domina Piazza del Campo, San Gimignano con le sue cento torri, Lucca con le sue grandi mura e Pisa con la sua strana torre. Da lontano non ci era sembrata poi così storta, ma quando siamo giunti ai suoi piedi abbiamo dovuto ricrederci. Altro che pendente! Se non fosse stato per i rassicuranti cavi che la tenevano ancorata al suolo, ci saremmo di certo allontanati.
E soprattutto Firenze di notte. Dal terrazzo del “Cicognini” dove ha studiato nientemeno che D'Annunzio, si vedeva tutta la città illuminata. Mai visto niente di più romantico. Un poeta avrebbe di sicuro tirato fuori carta e penna e avrebbe … sì, perché è impossibile non restare affascinati di fronte allo spettacolo così pieno di vita e colori di una citta-capolavoro che racchiude storia, arte, amore. Il divertimento è stato assicurato anche da momenti dedicati allo sport con tornei di pallavolo tra convitti, e da altri di svago in sala-giochi dove di fronte a un vecchio juke-box abbiamo potuto rilassarci ascoltando buona musica o ballando. A notte fonda, poi, c'erano cuscini che volavano mentre la musica pompava nelle orecchie dai nostri walkman, canti a squarciagola e danze propiziatorie sui letti disfatti, interrotti dall'arrivo “provvidenziale” del nostro assistente che ci metteva puntualmente a nanna “con garbo”.
L'indomani, dopo una notte insonne, era veramente arduo staccarci dal letto. Sarà difficile dimenticare quest'esperienza che forse avrà un seguito il prossimo anno. Ne porteremo comunque il ricordo con un filo che ci legherà nel tempo attraverso un contatto epistolare avviato con tanti amici.

Ultima modifica: 06 giugno 1999