Società
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A
Valencia spopola "Las Fallas"
dalla Spagna:
Estrella Ordinana Tortosa
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red.: C.T.P Scuola
Media "Sassi"
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Il
19 marzo, festa di San Giuseppe, a Valencia si
svolge la festa caratteristica de Las
Fallas. Si tratta di un'antica
tradizione legata al mondo del lavoro artigiano e
contadino.
La primavera era l'occasione per le pulizie di
stagione: la gente ne approfittava per liberarsi
della roba vecchia inutilizzata, facendone un bel
mucchio da bruciare. Donne e uomini indossavano
l'abito caratteristico del giorno di festa, e in
onore di S. Giuseppe si recavano in chiesa per la
S. Messa. La festa era motivo per ritrovarsi in
famiglia davanti ai bunuelos,
frittelle dolci infarinate con la zucca o a
un'ottima paella.
Con gli anni questa tradizione viene ricordata
con abiti originari, ma più ricchi e
rappresentando dei pupazzi, gigantesche statue di
cartone che raffigurano polemicamente la politica
o fatti locali. Poi fanno l'ofrena
l'offerta di fiori alla Madonna di Valencia,
nella meravigliosa cattedrale a 4 porte, in stile
gotico-romanico, accanto al Miquelet,
il vecchio, suggestivo campanile. Secondo la
leggenda, sotto questa cattedrale c'era la
mesquita araba che s'innalzava sulla bellissima
Plaza de la Verge. A sera
i falleros e gente comune
trascina i ninot (in
catalano pupazzo) per il grande
falò. A sera grande festa: bar affollati,
ovunque si balla la jota valenciana a
ritmo di tamburello e dolcemele, mentre impazza
un rumore infernale di petardi: l'intera città
di Valencia (oggi circa un milione di abitanti)
è in festa tra spettacoli di luci e fuochi
d'artificio in un'atmosfera di pazza allegria. A
mezzanotte si bruciano i pupazzi mentre la gente
balla girando in tondo.
Mi ricordo bene quando da bambina partivo da
Manuel, il mio paesino, con
la mia ofrena di fiori e,
ancora ragazzina, l'anno prima di sposarmi bevevo
l'aigua de Valencia (corposo
vino frizzante con agrumi e
beh, questo è
un segreto!!), ma Las fallas
ancora oggi me le porto dentro.
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