Società
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Viaggio
nella solitudine della terza età
Le teste bianche
Gianluca Rioggi
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red.: I.T.C.
"De Simoni"
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Viveva in
pensionato: la testa bianca, la fronte rugosa, le
mani in eterno movimento sui ferri da lana.
Soltanto da poco avevo scoperto che era l'amica
più cara della nonna: quanto bastava a
rendermela cara. Appena mi vede, mi invita ad
entrare allegramente, poi mi stringe a sé mentre
i suoi occhi si riempiono di lacrime. E a me
viene spontaneo di accarezzare la sua testa
bianca, di sorriderle ricambiando l'abbraccio. Il
suo giovane figlio medico che aveva cresciuto con
tanto amore e sacrifici se n'era andato per
sempre in un giorno d'estate, al mare,
lasciandola disperatamente sola. Non posso fare a
meno di ammirare la sua grande forza d'animo, la
sua fede. Poi il triste saluto: Ti
aspetto ancora, mi hai portato una nota di
spensieratezza, di gaiezza, di spontaneità.
Ho inciso nella mente le parole di tanti nonni
seduti sulle panchine dei giardinetti
Sassi, li ho ascoltati con tenerezza,
mi sono soffermato a lungo sulle loro mani in cui
c'era una vita di sacrifici e di grande lavoro.
Mani benedette!.
Quelle panchine ora sono vuote, ma il loro
spirito è sempre lì. Quanto è più
gratificante donare che ricevere! E qui vorrei
aprire una breve parentesi sul volontariato, non
quello mercenario dai facili e
disordinati entusiasmi, spesso brevi come fuochi
di paglia, legato a volte ad atteggiamenti di
superiorità interiore, facile ossequio all'opera
di misericordia o al gruppo di turno (anche la
carità ha le sue mode!), ma quello
trasparente di chi ha fatto questa
scelta con semplicità ed equilibrio facendo
dell'aiuto agli altri la propria regola di vita!
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