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La Redazione Il Sommario Lettere al giornale

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Società

Tredici giorni di festa

Il Capodanno persiano

dall'Iran: Setareh Kashefi

red.: C.T.P. Scuola Media "Sassi"


Fu Mohamad Reza Pahlavi a inaugurare il nuovo corso storico dell'antica Persia che prendeva il nome di Iran, ma la festa del Capodanno risale ai tempi di Zarathustra, quando il 21 marzo iniziava il nuovo uovo anno solare. E ancora oggi la tradizione continua con la consuetudine di mettere il grano nell'acqua senza terra per farlo diventare verdeggiante.
I preparativi per la grande festa cominciano con le pulizie generali di primavera: si buttano le cose vecchie che non servono più e si comprano abiti da indossare con l'anno nuovo. L'ultimo martedì prima di capodanno si brucia della legna e si salta sui carboni accesi scavalcano il fuoco, mentre qualcuno legge poesie che portino fortuna.

Nel giorno di capodanno (che non sempre cade a mezzanotte, perché ogni anno si va indietro di sei ore per recuperare l'anno bisestile) la tavola imbandita è adornata da verdi germogli, pesciolini rossi, giacinti profumatissimi e uova variopinte. In segno di augurio bisogna avvicinarsi a sette cose che cominciano per “S” in lingua persiana. La prima della serie è certamente il “sabzeh”, il grande verde, seguono poi altre cose tra cui “Sir” (aglio), “Sib” (Mela), “ Somagh” (spezie), “Serkeh” (aceto), tutti ingredienti che vanno messi sulla tavola al momento della festa durante la quale tutta la famiglia è riunita in attesa dell'annuncio su radio dell'inizio del nuovo anno: allora tutti si baciano e festeggiano mangiando riso con verdura e pesce (la carne naturalmente è bandita dalle nostre tavole perché considerata impura).
Il giorno dopo inizia la visita ai parenti con il più grande rispetto verso gli anziani che a loro volta ricambiano la visita con tanti regali per i nipotini. Dopo 13 giorni di festa, durante i quali scuole e attività lavorative restano sospese, si mangia nuovamente riso con verdure e pesce oppure frittata con verdure.
Il verde, dunque è il vero simbolo della festa. L'indomani è dedicato a un pik-nik nei prati. Le famiglie, al gran completo, adagiano i germogli verdi sul cofano dell'auto e, quando sono nel bosco, mangiano cose verdi portafortuna. Con i fili dei germogli fanno piccoli nodi esprimendo un desiderio e, prima di ritornare a casa, lo abbandonano nel prato.

Ultima modifica: 04 maggio 1999